Ci riprendiamo e proseguiamo con ispezioni e verifiche sul luogo. Jamal e Cloris leggono i fogli trovati da Fargrim nella stanza del capo culto e vi trovano deliri vari sul culto della Madre, oltre a molti riferimenti alla Forgia dell'Ecatombe. Le ultime testimonianze raccontano di un ultimo cultista, piegato dall'età, che si dona completamente alla Madre. È l'essere nell'armatura, ma deve essere successo decenni prima del Massacro della Cuspide. Non c'è niente sul Massacro negli scritti.
La vasca con la statua era stata fatta dal cultista per continuare a proteggere la stele anche dopo la sua morte. La statua era un altro protettore.
Il rito deve essere celebrato da un sacerdote della Madre, un fedele, ma ci sono delle indicazioni di massima, servirebbero però i dettagli. Delle vittime/prede si parla come sacrifici, il loro sangue va ottenuto con forza e con violenza. Chi scrive non ha mai fatto il sacrificio, ma parla di armi create in questo modo, quindi almeno secondo lui sono state fatte in quel modo.
Grey si concentra sull'incantesimo che rende inamovibile l'armatura e riesce a spezzarlo. L'armatura cade a terra e viene raccolta da Jamal, mentre riponiamo le ossa in uno dei trogoli.
Fargrim controlla la parete crollata e stima che servirebbero giorni di lavoro per liberarla. Non riesce a capire se sia un crollo naturale o volontario.
Stanchi ma soddisfatti torniamo in superficie percorrendo i cunicoli a ritroso e sbucando sulla ormai famosa cengia. Scendiamo e rientriamo nella sala della Cuspide, dove ritroviamo la pantera, che saluta Edarath compostamente, e le altre tre gatte che sono svenute e vengono risanate da Tas e Jalila.
Tas analizza lo spadone osseo e capisce che è un oggetto incantabile ma non incantato. Poi Tas va a parlare con Cloris a proposito del contatto con la vera Sekh: anche lei vuole parlarle. Cloris è preoccupata per la deriva fanatica di Tas e prova a dissuaderla.
Discutiamo su Principato, compromessi e realtà false, poi proviamo a mettere sul tavolo le varie opzioni:
→ Chi ha causato il massacro? Dialha era già sull'isola, sapeva dei sotterranei e c'è stata con Edarath, ma non si sa bene quando possa essere stato, neanche analizzando la creatura.
Cloris legge le carte:
Un gioco di maschere di identità, di volti che nascondono un'oscurità dietro, ma che il popolo adora, e in questa celebrazione una creatura, un essere la cui natura è metallo, e insieme un'altra creatura che strappa cose nella vita, con violenza. Una furia incontrollabile degli elementi, qualcosa che cresce male, in maniera perversa consumando ciò che ha attorno in maniera perversa. Infine una sfuggevolezza piena di grazia, qualcosa che danza intorno a un'altra creatura, ma danzando la soffoca.
Il Nano d'Ottone è il Principe, la Danza è uno dei falsi dei.
Cloris usa l'Occhio della Madre per vedere e sentire cosa sta facendo Shagar. Mentre le ultime luci dell'alba si alzano sulla caldera della Cuspide, Cloris si perde nella sfera della Madre, poi di colpo si concentra.
La mente schizza via da Nacaria, oltre il mare, nel deserto. Vede la luce dell'alba, ci sono vari Gnoll coperte di stracci, c'è un accampamento che si sta svegliando. Diversi stanno barcollando, hanno vestiti e corpi strappati, semi divorati, ma si muovono: sono non morti.
Emergono due figure note. Una alta circa 2 metri, elmo di teschio di iena, trascina nella sabbia un massafrusto. Accanto c'è la bestia vista nel deserto: un incrocio tra una iena demoniaca e uno scorpione, grande come un cavallo, perde icore.
C'è una terza figura stagliata contro il sole, più alta ma più esile, asciutta ma muscolosa, dal pelo completamento bianco, nuda se non per una cinta di pelle con un pugnale osseo curvo come una costola, d'osso. Prima che il sole la raggiunga fa un passo indietro, esplode in una nuvola di sangue e si infila nelle narici della bestia. L'altra Gnoll inizia a impartire ordini e gli altri Gnoll si mettono in marcia lasciandosi dietro dei corpi umanoidi che vengono coperti di sabbia dal vento, mentre le diverse decine di Gnoll si dirigno verso nordest.
Cloris è preoccupata da qualcosa in questa visione.
Shagar ha un'arma di Sekh, sta raccogliendo sangue per il pugnale, Tembo ci aveva detto che c'era una peculiare assenza di sangue e sacrifici rituali nell'oasi. Ma Atis che ha fatto e che fa?
Incalziamo Edarath per sapere cosa sa sulle armi di Sekh: aveva trovato questa sacerdotessa fedele di Lashmat ma non era riuscito a ottenerne molto: alla fine le ha piantato la spada nella schiena e l'ha buttata da una scogliera.
Tas chiede a Rato se sa niente su cosa possa essere il TriumviRato, ma sembra di no.
Non sappiamo bene che fare, Edarath non ha intenzione di lasciare Nacaria.
Capiamo che i rovi sono Tamak, ci ricordiamo della visione di Fargrim post resurrezione in cui vede Tamak avvolto da rovi con al centro una sfera d'odio, ma i rovi della lettura delle carte crescono male. I rovi sono la roba dentro a cui si trovano le vere entità dei falsi dei.
La Danza è Kurat, mistero e inganno leggiadro, Zeramel nella visione non c'è perché è stato liberato, la festa mascherata è dei falsi dei e del Principe. Chi è e perché c'è anche lui?
Shagar nel deserto ha un'arma di Sekh, sta raccogliendo sangue per evocare Sekh, potrebbe essere un focus e quindi aver bisogno di meno sangue rispetto ad Atis, che lo fa a caso a Nacaria. Shagar è già riuscita? Sembra di no. Atis perché sta lonano? Si sono parlati? Se Sekh compare nel deserto poi è vicina al Principato che invece potrebbe mandare l'esercito a Nacaria, ingannato da Atis, lasciando così il Principato sguarnito.
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