Eppur si muove

Tas si mette a bruciare il corpo del bestione, riempiendo la stanza di fumo, Grey capisce che siamo abbastanza in profondita da non avere effetti di risucchio, il fumo si diffonde passivamente.

Jamal prova a togliere l'elmo ma non riesce. Edarath torna normale ma non sembra voler commentare, Cloris nota una somiglianza con l'Insonne di Terg e si confida con Grey suggerendo che magari anche lei abbia uno "stato" come quello.

Quando stiamo decidendo di continuare l'esplorazione a sinsitra, Edarath in modo analitico ci dice che ci siamo inoltrati abbastanza per cui se proseguiamo dobbiamo essere convinti, perché questa potrebbe essere l'ultima occasione per tornare indietro in sicurezza. Poi si avvicina ai corpi delle creature, che hanno pezzi di stracci e vestiti (alcune) sporchi, in parte rossi ma altri bianchi. Ci dice che il giorno dopo il Massacro della Cuspide la conca era del tutto vuota e i pellegrini indossavano vesti di quel tipo. Si parlerebbe quindi di centinaia di corpi di pellegrini uccisi rianimati. Noi ne abbiamo uccisi un centinaio ma potrebbero essere molti di più.

Facciamo un po' di valutazioni, poi tenendo anche conto dei consigli di Edarath e del fatto che anche andarsene vorrebbe dire perdere il terreno guadagnato, decidiamo di proseguire verso sinistra.

Dopo 4/5 metri il cunicolo svolta verso destra, poi si apre su un'altra stanza rettangoloide. Il cunicolo si apre su un angolo e sull'altro della stessa parete si ricongiunge al primo corridoio. C'è della vecchia mobilia di legno distrutta.

Jamal interroga il suo senso del sacro ed è tutto dissacrato. Tas prova a capire a cosa servisse la stanza ma non ci capisce molto, se nonc he sembra un luogo di vita comune. Cloris riconosce vari feticci (tipo simboli sacri) come piccole ossa legate, organi essiccati, roba da cultisti. Fargrim e Grey cercano altre aperture, senza successo.

Torniamo alla sala della vasca e procediamo nell'altro cunicolo. Anche questo dopo 5/6 metri piega verso destra e si apre in una stanza profonda 10 metri, la parete a destra procede irregolarmente e si perde nel buio, mentre a sinistra si chiude a forma di stomaco, o fagiuolo.
Le fughe e grondaie continuano anche qua, al centro ci sono altre strutture di legno e ferro per impalatura, ne vediamo almeno 8. Nemmeno l'occhio acuto di Jalila vede copri, ma ci indica resti di tessuto tessile.
Procediamo sperando che si chiuda o si ricollghi al tempio.

Gli impalatoi sono fitti e ci costringono a procedere in fila indiana, con le ombre nostre e dei ganci che danzano sul muro. Preannunciati dai versi arrivano altri non morti.
Affrontiamo un lungo e faticoso combattimento, a causa delle strettezze del luogo. A un certo punto Edarath si arrampica su una delle strutture, mormora delle parole e scatena fuoco e fiamme: palla di fuoco!

Procediamo vedendo canali sotto ai ganci che procedono in tutte le direzioni. Dopo circa 30 metri le pareti si stringono in un uscio distrutto con cardini e resti di un portone. Oltre prosegue una galleria per 3/4 metri e poi si apre in una più piccola camera di 6 metri per 10. Per terra ci sono pezzi di legno, metallo (armi?). Sul fondo è chiusa, sulla destra c'è un portone antico, rovinato ma solido, in mezzo alla parete. Di fronte, sulla sinistra, c'è un cunicolo aperto.

Sul portone, divisa a metà dalle ante, c'è una figura simile alla statua, ma con le braccia lungo i fianchi (con le armi in mano). Ci sembra che la porta possa dare sul tempio, procediamo quindi nel cunicolo in fila indiana: Fargrim, Tas, Jalila, Cloris, Grey, Rato, Jamal.

Il corridoio è più largo, si può stare affiancati in due. Piega di 90 gradi a destra poi procede 10 metri e si apre e la pietra diventa naturale, spariscono le incisioni. Fargrim capisce che si sta aprendo in una stanzona e prova a fermare Tas che con fire shield sta illuminando tutto. Tas indietreggia prontamente ma iniziamo a sentire i soliti versi ma molto più calmi: non sembrano averci notato, ma Grey riconosce che la caverna è quella in cui era scesa.

Indietreggiamo piano piano e decidiamo di andare nella navata rifacendo il giro. Nella sala con gli strumenti di tortura Cloris con la sua telecinesi ammassa le strutture per tappare l'uscita dietro di noi. La porta nell'altra sala si apriva verso la stanza.

Quando arriviamo di nuov anella stanza della vasca, dai due cunicoli davanti anoi arrivano altre creature. Grazie alla posizione difendibile e all'esperienza riusciamo a risolvere facilmente la situazione.

Notiamo che mentre prima i corpi sparivano, come portati via da qualcuno o qualcosa, adesso stanno iniziando ad accumularsi. Cloris prova con l'aiuto della telecinesi a spostare l'armatura che però fa resistenza, sembra molto più pesante rispetto alla forza del suo incantesimo, ma c'è stato un cedimento. Cloris raccoglie le energie e riprova, sentiamo il rumore di metallo che stride mentre l'armatura si compatta, si sposta di poco sul pavimento, ma poi la fatica è troppa.

Procediamo, non prima che Fargrim noti che sull'armatura è ripetuto più volte il simbolo che c'è ovunque: è un'armatura cerimoniale.

Cloris sale sul tappeto e ci segue raso terra. La navata si perde nel buio. Arriviamo alla stele, incisa, sul davanti c'è una rappresentazione della statua che però non ha le armi in mano, invece le mani sono unite a formare una sorta di acquasantiera da cui scende uno scolo che si trasforma in una canalina che procede lungo tutta la navata.

Sulla parete opposta intravediamo nel buio la porta che ci aspettavamo verso l'altra stanza.

Cloris si alza sul tappeto e avanza, sulla sinistra vede la porta, chiusa, con la stessa incisione, non sbarrata ma abbastanza solida. Segue la scanalatura che dopo 20 metri si divide in 4, due a destra e due a sinistra. Le due più estrne arrivano ai muri e sboccano in quelli che sembrano trogoli di pietra, entrandoci dal basso.
In mezzo alla sala capisce che ci sono dei non morti, che non la notano.
In fondo vede il portone di 15 metri, semi crollato quindi con un'apertura, ai lati ci sono due finestroni a circa 1 metro e mezzo da terra, senza vetri, che danno sull'esterno.

Cloris ci invita al silenzio e analizza la stele, intuendo le intenzioni: "Qui doniamo alla madre, così da poter donare la madre al mondo".
Jalila è innervosita, come se in questo luogo il confine con la madre sia più sottile.

Grey ed Edarath nel buio silenti e agili perlustrano la navata per ispezionare i bacini. Sono di circa 1 metro con un lato forato, ma vuoti. Fanno un giro fino all'altro bacino in cerca di botole o altro. Edarath indica il pavimento dove c'è una striscia levigata dal passare costante di creature e persone, dall'ingresso verso i bacini. Tornano alla stele a riferire.

Tas sente un prurito alle mani, si scambia uno sguardo d'intesa con Jalila e rompe la sfera di sangue nelle mani della statua-stele. Il sangue inizia a colare nel bacile. Immediatamente l'aria cambia, il sangue continua a scorrere ma il bacile non si riempie ma non scola da nessuna parte. Piano piano sul fondo del bacile si forma una pozza che inizia a screscere. Quando la sfera si esaurisce ci sono 2 o 3 dita.
Capiamo che qualcosa ha avuto inizio. Tas vede che la pozza vibra leggermente, si concentra, il senso di prurito alle mani sale sempre di più, il pelo è ritto, lei e Jalila hanno un istinto per cui si sentono preda sotto gli occhi del cacciatore. Tas guarda negli occhi la stele, sentiamo un tremote e un tonfo. La statua dietro la stele dalle crepe sta sanguinando. La testa guarda verso il basso, tira già le braccia, alza un piede e si muove.

Cloris entra in una trance mistica e prova a contattare Madre Perla per chiedere aiuto.