Grey intuisce che la caverna è direttamente sotto la Cuspide e che la stanza con le vasche era allo stesso livello. Jamal ci informa che nei non morti ha percepito qualcosa di immondo.
Grey torna in superficie e in forma mezzelfica e racconta di cosa ha visto. Insospettita tiene d'occhio Edarath per vedere la sua reazione. Lui sembra smarrito, come se ci fosse qualcosa che non torna.
Fargrim si innervosisce e inizia a minacciare Rato, ma lui sembra davvero sorpreso. Diche che vive lì da anni e ha esplorato dintorni e cunicoli senza notare niente. Grey nota che Edarath è teso ma rimane calmo davanti all'aggressività di Fargrim, la tensione è rivelata dal fatto che la pantera si alza in piedi, tesa.
Tas non riesce a percepire la presenza di Sekh, allora ipotizza che Rato sia in realtà sceso lì sotto in passato e se lo sia scordato (forse era con la madre?) e lo scheletro sia un resto del suo passaggio (ma da dove sarebbe entrata?). Grey chiede a Edarath se gli torna che la pantera sia in realtà una “seconda versione”, lui dice che ci ha investito molto e non crede, ma altri suoi animali in passato sono stati uccisi.
Rato davanti all'ipotesi di Tas cambia decisamente atteggiamento, dal teso quasi aggressivo rimane spiazzato e perso, Grey intuisce che ha dei dubbi che sia andata davvero così, ma non lo sta escludendo.
Jamal prova a capire se la guglia della Cuspide faccia parte del tempio sotterraneo o se è qualcosa di messo lì a posteriori. La camera con le vasche sembra essere un accesso secondario, un po' come la guglia, creata successivamente.
Riposiamo per riprendere le forze prima di affrontare i sotterranei.
Edarath è molto insicuro e turbato dal non potersi più fidare di se stesso. Tas gongola per essere riuscita a metterlo in crisi. Grey capisce che probabilmente ad altri non avrebbe creduto, ma visto che è stata lei a raccontare la cosa e visto che sembra tornare con quello che sappiamo di Dialha, gli è venuto il dubbio, ma è molto a disagio.
Entriamo nel cunicolo in fila: Fargrim, Jamal, Tas (con torcia), Jalila (le altre tre gatte restano con la pantera nella Cuspide), Cloris, Edarath, Grey.
Poco dopo aver passato l'inizio delle iscrizioni notiamo che i corpi non ci sono più, sentiamo dei sibili e grida e alcune creature si lanciano contro di noi. Fargrim le sconfigge senza problemi, notiamo che quando vengono uccise rimangono morte, come se fossero animate da una volontà che abbandona l'involucro fisico. Se sono sparite vuol dire che qualcuno le ha ri-animate o spostate.
Rimaniamo sul limite delle iscrizioni facendo un po' di caos per attirarle. Fargrim ne uccide 10, 20, distruggiamo i corpi per bene per evitare rischi, poi notiamo che dopo un po' smettono di arrivare e si ritirano. Avanziamo, dopo qualche decina di metri dall'inizio delle iscrizioni, una sensazione di bocca dello stomaco chiusa, ormai familiare, prende Tas e Jalila: è la stessa che avevano provato nel deserto.
Mentre avanziamo percepiamo che qualcosa nell'ombra si ritira.
Raggiungiamo la massa gelatinosa di tessuto connettivo che inizia a risalire sulle pareti. Tas prova a bruciarlo ma oltre a riempire il cunicolo di puzzo non si capisce se sia servito a qualcosa.
Raggiungiamo la camera con le vasche senza incontrare resistenza, entriamo.
Sulla parete da cui siamo entrati ci sono due alcove vuote, al centro c'è un'altra massa gelatinosa che si arrampica sulle pareti. Tas incenerisce, poi lancia un firebolt nel cunicolo per attirare le creature. Non sembra avere efficacia, se ne restano in modalità ritirata attirante.
Ci fermiamo a investigare la stanza. Grey nota che nelle alcove ci sono delle specie di impronte, tipo sagoma di statua, e che tutto sembra ricoperto da una patina viscida, che però non c'è nelle alcove, da cui parte un lieve canale di scolo che va alle vasche. Cloris nota che è come se tutte le fughe del pavimento avessero lo stesso scopo, riversando tutto nelle vasche, sul cui bordo si vedono i segni consumati da liquido che è scolato: sangue? Così si direbbe da varie macchie marronastre in giro.
Edarath sembra concordare con la nostra risoluzione, ipotizza che ci sia stato uno scontro con qualcosa uscito dalle alcove.
Avanziamo. Le iscrizioni diventano bassorilievi pittorici in quello che ormai è un corridoio che dopo circa 15 metri svolta verso est. Le creature si continuano a ritirare.
Arrivati alla curva notiamo che il corridoio ha una serie di diramazioni: oltre a procedere dritto ha due aperture a sinistra e una a destra.
Edarath è convinto che stiano per saltarci addosso ma non sa cosa aspettino: temiamo che i cunicoli laterali consentano un'imboscata. Avanziamo, ispezioniamo il primo corridoio a sinistra. Cloris si rende conto che una volta superata la camera, al di sopra di tutti i pittogrammi c'è una sorta di canale/grondaia. Il corridoio procede oltre le nostre visibilità, ma sembra pieno di creature.
Sopra al secondo cunicolo di sinistra c'è un simbolo sacro, di fronte e sul muro molti simboli. Sopra al primo invece non ci sono simboli.
Fargrim si rende conto che il primo a sinistra è un tunnel di servizio che va da qualche parte, mentre gli altri due si aprono su qualcosa. Jamal rimane di guardia davanti al primo mentre gli altri arrivano alla seconda apertura sulla sinistra che è chiusa da una porta che non sembra essere stata aperta di recente, Tas non sente suoni allora Fargrim apre la porta e trova una stanza di 4x4 metri (più un'appendice di 2x2 metri sulla destra) a fondo cieco. Sembra un alloggio con mobili e libreria distrutti, fogli e pergamente buttate a terra. In fondo all'appendice c'è un'alcova.
Fargrim entra e nota un po' ovunque il simbolo Ψ come sulla porta o con una versione grafica. Nell'alcova ci sono un letto spartano e un altare.
Mentre Fargrim raccoglie i fogli sparsi a terra, Jamal sente il rumore aumentare: due gruppi di creature si dirigono verso di noi dal cunicolo laterale e dal davanti. Ci attaccano su più fronti e ci sciamano addosso. Fargrim esce mulinando la lama Ushabti, ma il caos dura una trentina di sceondi. Le creature sembrano essere di epoche diverse, ma sono tutte spinte da una sete comune.
Dopo un po' retrocedono nell'ombra, un'altra 20/30ina è stata uccisa.
Arriviamo davanti all'altra pertura dopo aver chiuso la porta. È un uscio aperto che dà su una stanza abbastanza grande (circa 15 metri per lato) con quelli che sembrano tavoli di pietra formati da blocchi di roccia attaccati al pavimento, 3 per lato. Sopra non sembra esserci niente, ma alla base di alcuni ci sono altre masse gelatinose. Jalila nota scanalature nel pavimento, alcune che risalgono verso la grondaia, segue con lo sguardo la grondaia poi indica a Tas una fuga: il nostro sangue versato si è raccolo nelle scanalature e, spinto da una forza invisibile, risale alla grondaia e va verso il primo corridoio. Il resto della stanza e il corridoio principale si perdono nel buio.