Ponte Ponente Ponte Pì

Dopo esserci ripresi ed essere tornati al luogo dell'imboscata per recuperare quanto possibile, facciamo un nuovo conto dei presenti e ci troviamo con venti nuovi compagni di viaggio, feriti e stremati dalla prigionia goblin ma finalmente liberi, e insieme passiamo i quattro giorni di marcia che ci separano da Antenea.

La città libera è circondata da mura, a loro volta sovrastate da densi filari di alberi che formano quasi una foresta pensile e le cui fronde appaiono all'occhio allenato di Grey cariche di fiori, bacche e frutti sconosciuti, dai colori sgargianti e dall'apparenza sovrannaturalmente silvana.
La voce del nostro arrivo si diffonde facilmente non essendo in pochi che, tra le sfortunate fila dei prigionieri sfuggiti alle grotte goblin, appartenevano ad un qualche ramo di una delle quattro famiglie il cui consiglio è al governo di Antenea: i Brog, Daimen, Ferizs e Ronbor. Ogni famiglia ci offre opsitalità e supporto, e noi decidiamo di accettare l'offerta dei Ferizs, famiglia elfica che occupa il verde Quartiere dei Fiori e il suo centrale Ponte dei Fiori.

Mentre il resto del gruppo si dedica ad acquisti e a ricerche presso biblioteche locali, Fargrim prende contatto con dei nani della famiglia Rombor, per un lavoretto poco pulito in cambio di un lasciapassare che, sotto falso nome, gli permetta di entrare nelle terre della città libera di Terg, verso la quale abbiamo intenzione di dirigerci per esplorare una delle tombe, e il cui governo ha messo sulla sua testa una corposa taglia. Il nostro compito è appropriarci di alcune casse che verranno spedite nottetempo dalla famiglia Ferizs lungo il fiume verso i ponti delle famiglie naniche, e poi consegnare il maltolto ai nostri committenti. Esploriamo il lungofiume millantando una genuina curiosità da turisti, e troviamo un buon punto per la rapina nella zona semiperiferica tra il Ponte Antico e il Ponte dei Fiori tendendo, grazie al pratico Quadrello Gettaponti™ messo assieme da Tas per l'occasione, una cima che ci permetta di muoverci in acqua senza venire trascinati dalla corrente e di intercettare il carico.
Sfortunatamente ci rendiamo conto troppo tardi di non essere gli unici poco di buono che vogliono sgraffignare qualcosa di prezioso prima che le casse vengano messe sotto controllo dalle guardie sulle rive del centrocittà. Quella che segue è una scazzottata tra farabutti sulle chiatte a pieno carico, e dopo grandi difficoltà riusciamo a darci alla fuga con quattro piccole casse. Mentre Jamal viene portato via dalle guardie per una deposizione, scompariamo tra i vicoli e diamo un'occhiata alla refurtiva: oltre a vari documenti e materiali pregiati di cancelleria utilizzabile nell'iscrizione di materiale arcano, troviamo anche due stecche di resina di legnoscuro, una rara sostanza dalle proprietà simili al metallo e che abbastanza chiaramente è stata nascosta all'interno delle casse per trasportarla discretamente assieme ad un carico di tutt'altro tipo. Arraffiamo qualcosa, poi andiamo a consegnare la refurtiva ai committenti Rombor che onorano il nostro accordo consegnando un finto documento di identità a Fargrim.

Decidiamo di salutare il sole facendo colazione alla locale Taverna del Giglio Bianco e ascoltiamo gli altri mattinieri avventori parlare di una rapina notturna, con qualche morto, ai danni dei nostri ospiti Ferizs. Quando torniamo agli alloggi che ci erano stati assegnati dalla famiglia, intuiamo una certa agitazione tenuta ben nascosta e ci riuniamo a Jamal che è riuscito facilmente a scuotersi di dosso i sospetti delle guardie e a spacciarsi per un semplice testimone. Con incredibile faccia di palta ringraziamo per l'ospitalità e ripartiamo alla volta del villaggio di Gedo alle pendici dei vicini Monti Enai, ultimo insediamento prima di avventurarci tra le cime che Kim ci ha descritto nel corso del viaggio come infestate da spiriti urici.

Insieme a noi, nuovi fidi compagni da soma: Mulan, Muletto, Mulino, Amuleto, Mulinex Gorgotrax il Distruttore.